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impastatrice alleate degli chef

L’impastatrice planetaria alleata degli chef

Chiunque sia appassionato dei fornelli e si diverta a creare in cucina non può fare a meno di avere come preziosa alleata delle sue opere culinarie l’impastatrice planetaria. Grande alleata anche di rinomati chef, l’impastatrice planetaria è un apparecchio che si rivela subito di grande utilità perché permette di ottimizzare il lavoro di impasto a tutto vantaggio della fantasia dello chef.

Impastatrice planetaria: perché scegliere di usarla

Quando si è appassionati di cucina, è impossibile non ricorrere al supporto di un’impastatrice planetaria per rendere realtà le proprie ricette. Tra tutti gli elettrodomestici che non devono mancare in una cucina, infatti, la planetaria è uno di quelli che si rivela immediatamente facile da usare e molto pratica e soprattutto diventa una valida alleata nella preparazione di qualsiasi tipo di pietanza perché il lavoro più faticoso lo svolge al proprio posto. La planetaria, infatti, risulta utile sia per impastare pasta per pizza o per pasta che per creare dolci manicaretti e ciò dipende proprio dalle sue funzioni, per cui è possibile usufruirne per preparare diverse pietanze sia salate che dolci, dalla pasta fatta in casa alla pizza napoletana dalle torte alle ciambelle, la planetaria lavora tutto in maniera veloce, dando il tempo allo chef di casa di ideare piccole creazioni da inserire nel piatto da servire.

Dato che a fare tutta la fatica è l’elettrodomestico col vantaggio di far risparmiare tempo prezioso, è possibile dedicarsi ad altre attività nel frattempo, come creare le guarnizioni e le decorazioni che andranno ad abbellire la propria pietanza. L’impastatrice è detta planetaria, infatti, proprio perché la rotazione delle sue fruste ricorda il movimento dei pianeti: la planetaria è dotata di tre fruste che con molta facilità riescono a raggiungere ogni parte della ciotola permettendo di raccogliere tutto l’impasto e renderlo ugualmente liscio e omogeneo. Le tre fruste, infatti, eseguono un movimento rotatorio che permette di concentrare l’impasto in un punto e di lavorarlo in maniera tale da renderlo subito pronto all’uso.

Chi dovrebbe usare l’impastatrice planetaria

Come detto, impastatrice planetaria gioca sul lavoro di tre fruste, ovvero una frusta a foglia, che aiuta a mescolare gli ingredienti, una frusta a filo che sbatte energicamente l’impasto, e una frusta a gancio, che finisce di lavorare l’impasto. È per questo che con la planetaria si riesce a ottenere qualsiasi tipo di pietanza assicurando un risultato finale da vero chef. Per queste sue caratteristiche la planetaria può non essere indicata a tutti: per esempio, se ci si diletta di più nel preparare dolci e torte, possono bastare un paio di semplici fruste, elettriche o manuali, e non la planetaria, se invece si è proprio appassionati di cucina la planetaria può rappresentare un’ottima alleata perché è molto versatile e capace di lavorare qualsiasi tipo di alimento.

tagliacapelli per radersi

Come usare il tagliacapelli per radersi

Quando diventa difficile ritagliarsi un po’ di tempo da dedicare al barbiere, allora forse è arrivato il momento del fai da te e di ricorrere all’uso di un tagliacapelli. All’inizio prerogativa dei soli barbieri, oggi i tagliacapelli sono facilmente acquistabili ovunque basta sapere il tipo di modello che si vuole e quanto si desidera spendere per trovare quello più adatto a soddisfare le proprie esigenze.

Il taglio fai da te del tagliacapelli

Per tagliare i capelli in modo rapido e semplice senza per forza dover ricorrere al proprio barbiere di fiducia, è possibile utilizzare il tagliacapelli. Sebbene l’abitudine del fai da te non sia sempre consigliata perché non si è esperti parrucchieri, è possibile oggi tagliarsi i capelli in casa usando un semplice tagliacapelli. Questo apparecchio, infatti, consente di poter svolgere comodamente a casa il lavoro del barbiere col vantaggio di risparmiare il tempo di attesa dal barbiere e il costo del taglio. Il tagliacapelli infatti, permette di risparmiare tempo e fatica e di donare alla propria testa il taglio che più piace, è anche per questo che chi usa questo strumento è prettamente il pubblico maschile e non quello femminile che preferisce lasciare campo alla mano esperta dall’hair stylist piuttosto che far da sé.

Il tagliacapelli, quindi, è diventata subito una valida alternativa alla snervante attesa che spesso si è costretti a sopportare dal barbiere, con tutto il vantaggio di un risparmio economico non indifferente: forse non tutti sanno che quando uscì sul mercato, la macchinetta tagliacapelli era un’esclusiva dei saloni di parrucchieri e barbieri perché rappresentava una spesa proibitiva per l’utente singolo. Oggi, invece, grazie all’evoluzione della tecnologia esistono numerosi modelli di tagliacapelli ed è lo stesso utente a usufruirne e a decidere in tutta libertà il proprio taglio.

Come modello giusto

Come detto, oggi è possibile trovare il proprio tagliacapelli scegliendo tra una vasta gamma di modelli: ci sono quelli con le lamette d’acciaio e quelli realizzati in ceramica e in titanio, oppure è possibile optare per i modelli dall’impugnatura ergonomica o quelli impermeabili o addirittura preferire quelli in base allo spessore dei pettini.

Gli sviluppi tecnologici hanno anche permesso di introdurre tagliacapelli che usano batterie ricaricabili e chiavette Usb: ogni tipo di macchinetta viene prodotto per un determinato target di utente, per cui il modello preferito dai più giovani non è quello preferito dai 60enni, per questo è bene capire quale possa essere il tagliacapelli più soddisfacente valutandone qualità, marca, prestazioni.

ascoltare musica con amplificatore

Come ascoltare buona musica con l’amplificatore

Quando si cerca la potenza e la forza in un segnale musicale, basta collegare un amplificatore di qualità all’impianto audio. L’amplificatore viene usato sia in ambito musicale che nelle telecomunicazioni, ma il modo e il modello di amplificatore risulta diverso proprio a seconda degli usi cui è destinato per cui è sempre consigliabile informarsi sul tipo di amplificatore più adatto alle proprie esigenze e capire come riuscire a sfruttare al meglio le sue prestazioni.

A cosa serve un amplificatore

L’amplificatore è un dispositivo che serve a cambiare l’ampiezza di un segnale acustico, ovvero riesce a restituire in uscita lo stesso segnale che riceve in ingresso ma amplificato per un certo numero di volte. Questa sua caratteristica lo rende tale che chi ha bisogno di un amplificatore lo cerca prima di tutto potente: quando si ricerca la potenza in un amplificatore significa che si vuole un apparecchio in grado di riprodurre passaggi musicali impegnativi.

A seconda dell’uso cui è destinato un simile apparecchio vanno ricercati modelli dalle caratteristiche più specifiche: oltre alla maggiore o minore potenza dell’acustica, che bisogna saper sfruttare nel migliore dei modi, bisognerebbe anche riuscire a usufruire in maniera completa dell’aumento di tensione, e soprattutto della qualità del suono riprodotto dall’amplificatore. Quando si ricerca potenza significa che si desidera che l’apparecchio goda di una maggiore capacità di resistere ai carichi musicali più pesanti essendo uno strumento che naturalmente tende ad assorbire energia per la riproduzione del segnale amplificato. Attenzione a capire se la potenza che viene riportata sulla confezione dell’amplificatore, corrisponda davvero a quella reale: la misurazione indicata sulla confezione risulta, molto spesso, falsata.

Potenza e acustica: la magia dell’amplificatore

Quando si è forniti già di un impianto audio di qualità superiore, si vorrà fornirlo anche dell’amplificatore migliore dato che si avrà bisogno di un risultato acustico finale potente e di qualità. Una delle caratteristiche da prendere in considerazione quando si decide di acquistare un amplificatore per collegarlo al proprio impianto audio, è la potenza: l’amplificatore, infatti, serve proprio per variare l’ampiezza di un segnale e, per ottenere tale funzione, l’apparecchio deve assorbire una tale quantità di energia da consentire un reale ed efficace aumento dell’entità del segnale acustico.

Per effettuare la scelta più idonea alle proprie esigenze e acquistare l’amplificatore più adatto al proprio impianto stereo, bisogna prestare attenzione a tutte quelle proprietà tecniche, oltre alla potenza del segnale riprodotto, che possano aiutare a portare a casa un apparecchio realmente appropriato alle capacità del proprio impianto audio.

scelta della macchina del caffe

Scelta modello della macchina caffè

Quando il desiderio di caffè è tanto e non si può sempre andare al bar a soddisfarlo, forse è il caso di introdurre in casa propria una macchina caffè. Potersi concedere una tazzina di caffè ogni volta che si desidera senza vincoli di tempo e di soldini, è decisamente il desiderio di tutti, ma come scegliere la macchina per il caffè più adatta alle proprie papille gustative? Vediamo un po’ quali sono i parametri più usati per effettuare la scelta della macchina caffè.

Quali sono i fattori per la scelta della macchina caffè

Quando si è patiti di caffè ogni occasione è l’ideale per condividere una tazzina, ma non si può sempre andare al bar a consumare per cui diventa necessario poter avere in casa propria una macchina caffè che esaudisca la voglia di caffè quando arriva. La cosa difficile però è trovare quella macchina caffè che prepari una miscela più simile possibile al caffè espresso del bar. L’essere estimatori di caffè però non fa di noi anche estimatori di macchina caffè, per cui la scelta della macchinetta potrebbe rivelarsi più difficile del previsto se davvero non si sa niente della materia. Oggi purtroppo esistono così tanti modelli di macchinette che davvero non si ha idea di quale preferire, per cui vediamo un po’ quale potrebbe essere il modo più adatto per scegliere la macchina caffè più idonea al proprio gusto.

Bisogna sapere ciò che forse molti ignorano sulle macchine da caffè, ovvero che esistono i modelli manuali, quelli automatici e le moderne moka, per cui è possibile optare tra l’automatica con cialde o capsule oppure restare ancorati alla propria moka. Nella speranza di trovare la macchinetta che prepari il caffè più buono, vanno presi in considerazione i diversi modelli esistenti : per scegliere, infatti, il tipo di macchina più idonea al proprio gusto bisogna prestare attenzione a fattori quali la qualità del materiale della macchinetta, la qualità del caffè erogato, che dovrebbe sempre uscire con la schiumetta, e ovviamente dare un occhio anche al prezzo della stessa. Naturalmente più si è esperti più si riesce a comprendere la più piccola differenza, mentre chi è meno esperto deve prima ‘documentarsi’ sulle varie tipologie di macchina caffè.

Cialde, capsule, manuali o automatiche: quale macchina caffè preferire?

Per preparare in modo pratico e veloce un caffè a casa senza moka bisognerebbe avere una macchina caffè: se la macchinetta funziona a capsule basta inserirvi la capsuletta per ottenere la tazzina di desiderata, mentre se si tratta di una macchina caffè a cialde bisogna scegliere cialde di caffè di una certa qualità per ottenere un caffè di qualità superiore. Le macchinette manuali, invece, restano le preferite dei veri appassionati di caffè perché il caffè così ottenuto ha proprio il gusto di quello del bar. Le macchinette automatiche, invece, macinano prima i chicchi di caffè sempre molto praticamente e in modo veloce per erogare in un secondo momento un buon espresso.

belgio e la birra

Dal Belgio una nuova scoperta nella birra

Forse non sapete che la schiuma della birra può essere davvero speciale, ma i belgi lo sanno eccome ecco perché una scoperta effettuata proprio in Belgio cambierà la birra rendendole un gusto meno amaro e al tempo stesso una schiuma non troppo spumosa.

Caratteristiche standard delle birre di oggi

Come gli esperti di birra sapranno, a rendere speciale la schiuma della birra sono alcune caratteristiche che la birra stessa deve avere per produrre una schiuma di un certo tipo. Prima di tutto, la setosità della schiuma e la sua densità sono due elementi che non dovrebbero mancare mai e, dato che la schiuma è la prima cosa che si assaggia quando si beve la birra, si tratta di fattori da non sottovalutare. Altro elemento che deve saper contraddistinguere la schiuma della birra è l’aroma, dato che sembra che sia proprio la schiuma a diffonderlo una volta versata nel bicchiere.

È certo però che a volte quando si beve una birra, si ha l’impressione di ingoiare solo schiuma e tale sensazione può essere piacevole fino a un certo punto, ma quel che irrita maggiormente gli amanti di tale bevanda alcolica è vedere la bottiglia traboccare schiuma non appena la si stappa, e senza che la birra abbia subito nessun urto o che sia stata minimamente agitata prima. Si tratta di piccole sottigliezze per chi non è esperto del settore ma di grandi errori agli occhi di chi ama e adora la birra.

Cosa cambierebbe la ricerca belga nella birra

Presto il problema dell’eccesso di schiuma sarà risolto grazie alla scoperta effettuata da alcuni ricercatori belgi del Centre for Food and Microbial Technology che mirano a cambiare la birra così come la conosciamo oggi. La vera causa dell’eccesso di schiuma nella birra è collegata all’idrofobina una proteina che proviene da un fungo che infetta il malto durante la lavorazione della birra e che si lega all’anidride carbonica in modo da spingerla in superficie, ecco perché si forma quella schiuma biancastra non appena si versa la birra nel bicchiere.

Molti birrifici per risolvere questo problema si sono affidati al luppolo: un’ulteriore aggiunta extra di luppolo nella produzione della birra assicura una minor presenza di schiuma nella birra perché impedisce alla idrofobina di legarsi con l’anidride carbonica, ma allo stesso tempo conferisce alla birra anche un sapore più amaro della norma che può non risultare piacevole per tutti. La scoperta dei belgi sta nell’aver capito come massimizzare l’effetto del luppolo creando una birra che è risultata perfetta sia dal punto di vista della formazione della schiuma che dal punto di vista del gusto, decisamente meno amaro.

novità social network

Novità dal social network più usato al mondo

Facebook mette in campo alcune curiose novità, alcune delle quali sono state applicate per tutte le versioni del social mentre altre sono attive solo per gli account americani. Vediamo insieme quali sono le novità che ci coinvolgono e quali ancora non sono state applicate in Italia.

Condividere foto e immagini con Messenger

La App di Facebook che permette la messaggistica istantanea, Messenger, ora permette la condivisione diretta di link e foto, per cui chiuqnue la scarichi sul proprio smartphone o tablet può immediatamente condividere con i suoi contatti Facebook qualsiasi tipo di immagine e link. Quindi nel momento in cui si scatta una foto o si apre un sito da dispositivo mobile, è possibile decidere con quale applicazione condividerlo tra cui anche Messenger. Quindi magari ora anziché essere pronti a condividere tutto con i propri amici su WhatsApp si potrà farlo più velocemente e praticamente su Facebook.

Ovviamente si tratta dell’ultimo aggiornamento della App che dà la possibilità di tale scelta da parte degli utenti. Così d’ora in poi per segnalare un link che piace particolarmente anche ai proprio contatti basterà inviarlo al contatto stabilito, e non dover più procedere con un copia e incolla piuttosto lungo e che a volte è anche difficile da portare a termine. Il bello è che ad annunciare la novità è stato lo stesso David Marcus, alias il ‘boss’ dei servizi di messaggistica per Facebook, che ha postato il suo messaggio in modo che gli utenti potessero essere subito informati della news.

Facebook si attiva contro i suicidi

Non solo messaggistica: Facebook ha rilasciato negli Stati uniti anche un’altra finzione che consente di segnalare post che appaiono preoccupanti: in pratica, se c’è un post particolarmente allarmante sulla condizione di salute psicofisica dell’utente, Facebook è ora in grado di segnalarlo e di contattare l’utente per offrirgli un supporto adeguato. Negli Stati Uniti Facebook ha fatto fronte comune con associazioni come The National Suicide Prevention Lifeline o Save.org per aiutare gli tenti del social media a segnalare post dagli strani contenuti. In pratica la versione americana del social media è fornito ora di una funzione Report che permette appunto di effettuare queste segnalazioni: quando Facebook le visualizza, contatta la persona che li ha pubblicati per offrirle aiuto e metterla in contatto con qualcuno che possa concretamente aiutarla ad affrontare certe problematiche.

Altra novità introdotta dal social network recentemente è quella di Origami, lo strumento di progettazione interattivo che però lo scorso anno aveva causato non pochi problemi sui dispositivi che supportavano iOs. Per ovviare al problema quindi è uscita la nuova Origami Live, che permette di far girare i prototipi direttamente sul dispositivo mobile per cui sono destinati, inoltre il sistema permette un controllo dei disegni direttamente su Mac.

legge sulla concorrenza

Cambiamenti della legge sulla concorrenza

Cambio operatore e recesso telefonico subiranno un notevole rincaro? È quanto temuto dagli utenti come risultato del disegno di legge sulla Concorrenza. Al bando tutte le rassicurazioni millantate dallo stesso Ministero dello Sviluppo economico secondo il quale tale legge non desterebbe nessun allarme nei consumatori di telefonia fissa e mobile. In realtà, risulta proprio dallo stesso testo di legge che toccherà pagare un rincaro per i costi di recesso. Andiamo con ordine. Il testo di legge sulla Concorrenza è stato approvato appena qualche giorno fa dal Consiglio dei Ministri: lo stesso Ministro Guidi, dello Sviluppo economico, ha assicurato che la legge non prevede penali per chi decide di recedere dal contratto di abbonamento telefonico sia da fisso che da mobile. È questo che il Ministro ha voluto spiegare dopo aver letto alcune interpretazioni sbagliate della legge da parte dei giornali.

Secondo il Ministro la legge non cambierebbe nulla: le disposizioni riguardanti il recesso anticipato non subiranno modifiche di sorta, dato che il disegno di legge interviene sui costi di recesso dalle promozioni, per esempio quelle relative agli smarthphone presi in comodato d’uso o alla visione della tv su tablet e cellulari. Nonostante queste assicurazioni, come detto, il testo di legge presenta delle ambiguità: se da una parte fa lanciare un grido d’allarme per i consumatori, dall’altro sembra caratterizzato anche da alcuni fattori positivi rispetto alla precedente legge sulla Concorrenza, ovvero il decreto Bersani sulle liberalizzazioni.

Vecchie e nuove leggi: quale la migliore?

Il nuovo testo di legge, quindi, dovrebbe andare a ottimizzare tale decreto aggiornandolo. Finora il costo del recesso corrispondeva a quello subito dall’operatore telefonico, mentre la nuova legge prevedrebbe un punto relativo al costo di recesso vero e proprio e un punto che riguarda il costo relativo alla disdetta anticipata da offerte promozionali effettuate dall’operatore e attivate dal consumatore. Per esempio, oggi si paga un ulteriore costo di uscita per chi decide di recedere da una promozione prima di 12, 24 o 30 mesi: prima questo valeva per chi aderiva a offerte che includevano il cellulare in comodato d’uso, ora si applicherebbe a tutte le offerte indifferentemente. Inutile dire che, in conseguenza al decreto Bersani, si sia suscitata subito una polemica tra gli operatori, i consumatori e l’Agcom, per questo sul decreto interverrebbe la nuova legge a portare delucidazioni e chiarimenti in merito.

Secondo il nuovo testo di legge, i costi di recesso normali dipendono dal valore del contratto, valore che l’operatore è obbligato a dichiarare subito alla stipula del contratto stesso, quindi per la nuova legge il consumatore saprebbe subito l’ammontare del recesso. Per quanto riguarda i costi di uscita extra, invece, devono essere proporzionati al valore del contratto e alla durata residua dell’offerta stessa. Se da una parte l’aspetto positivo è che gli operatori non hanno più potere decisionale proprio sui costi extra e quindi non possono decretarli a proprio piacere, dall’altra il consumatore è costretto comunque a pagare una penale per la disdetta anche delle offerte promozionali attivate. Vedremo una volta che andrà in vigore i reali cambiamenti che comporterà.