Tecniche e consigli per una stiratura efficace

L’atto di stirare i propri abiti ha da sempre avuto la tendenza a sembrare piuttosto spaventoso, soprattutto agli occhi dei principianti. In realtà, con un po’ di pratica e qualche prezioso consiglio, quella che appare come un’operazione alquanto complicata si tramuta in un gioco da ragazzi.

Di cosa abbiamo bisogno

Prima di cominciare, occorre assicurarsi di possedere tutto il necessario, in modo da poter ottenere risultati ottimali.
Innanzitutto, si deve verificare che il proprio ferro da stiro sia pulito e privo di ruggine o bruciature residue. Un ferro sporco o danneggiato, infatti, può facilmente rovinare i vostri capi.
Al contrario di quanto si potrebbe pensare, è necessario munirsi di un’asse da stiro. Per quanto sia possibile sfruttare qualunque superficie pianeggiante, in mancanza di condizioni ideali, essa è da considerarsi come una soluzione di emergenza.

Le assi da stiro sono disegnate e costruite per rendere il lavoro più semplice, ma soprattutto rivestite di uno speciale materiale, capace di ritardare l’avanzare del calore e di far traspirare il vapore al di sotto del capo da stirare. 
Infine, è utile preparare una piccola quantità di acqua, preferibilmente in una bottiglia spray. Essa si può rivelare utile nel momento in cui si vuole far penetrare il vapore più in profondità e con più precisione, per ottenere una stiratura ottimale. Quest’ultimo passaggio può rivelarsi non necessario, nel caso si sia in possesso di un miglior ferro da stiro moderno, che svolga la medesima funzione.

La giusta temperatura per i tessuti

Prima di stirare un capo, è opportuno considerare il materiale di cui esso è composto e, generalmente, di quale abito si tratta.
 Determinati materiali necessitano di una cura particolare, poiché possono rovinarsi molto facilmente, una volta sottoposti ad alte temperature.
Tessuti come la seta e il poliestere sono piuttosto delicati e, per preservarne la qualità e la struttura, è consigliato scegliere la temperatura più bassa consentita dal ferro. 
Inoltre, seppure non necessario, può essere comodo utilizzare un panno di lino come barriera di protezione tra il capo e il ferro.

Il lino è preferito al cotone, dal momento che non genera residui e risulta molto più traspirante, permettendo al vapore di attraversarlo.
Un valore di temperatura medio è consigliato per lana e rayon, mentre si può sfruttare una temperatura più alta per tessuti come il cotone e il lino.
Generalmente, nel caso non si fosse certi riguardo al tessuto del capo che si vuole stirare, è opportuno iniziare mantenendo una temperatura più bassa. Se le pieghe non vengono eliminate immediatamente, potrebbe essere necessario provare, con cautela, un valore superiore.

Tecniche differenti per capi differenti

Anche il tipo di capo è un fattore piuttosto importante da considerare ed esistono alcune tecniche che assicurano un risultato ideale.
 Stirare una maglietta è più semplice e veloce di quanto si creda. 
L’approccio migliore consiste nel cominciare stirando le maniche, dal momento che andranno ad adagiarsi oltre l’asse da stiro, mentre ci si occuperà delle aree restanti.

Il processo inverso porterebbe, infatti, a causare grinze in parti della maglia che sono già state stirate.
 Aprire polsini e collo, inoltre, garantisce un risultato più efficace e rende il processo di stiratura più semplice.
 Nel caso occorra stirare dei pantaloni, invece, si ricorre ad una tecnica differente, che consiste nell’applicare pressione al capo, piuttosto che effettuare un movimento continuo con il ferro da stiro. Seguire le pieghe naturali del pantalone, inoltre, aiuta ad ottenere una stiratura più uniforme e omogenea.

sport con tapis roulant

Fare sport in casa con il tapis roulant

Molti sono quelli che decidono di iscriversi in palestra per tenersi in forma ma poi a causa degli impegni lavorativi riescono a frequentarla poco, per questo si decide di portare la palestra in casa con il tapis roulant. Basta un po’ di esercizio ogni giorno, infatti, per potersi mantenere tonici e in forma.

Perché usare il tapis roulant

Quando non si ha il tempo per un allenamento specifico in palestra, si pensa subito di attrezzare una piccola palestra in casa propria così da avere un posto adatto in cui poter sistemare qualche attrezzo e poter effettuare il proprio allenamento quando si vuole direttamente a casa. uno degli attrezzi che non manca mai in una palestra casalinga è proprio il tapis roulant. Forse non tutti sanno che il tapis roulant è uno degli attrezzi ginnici più diffusi sia dentro che fuori le mura domestiche e ciò dipende dalla facilità e praticità del suo utilizzo, dal fatto che è possibile riporlo via non appena finito l’allenamento e riprenderlo appena si ricomincia.

Attraverso la corsa sul tapis si possono svolgere una varietà di allenamenti a seconda del proprio stato fisico e dei risultati che ci si prefigge. Ogni modello di tapis roulant, infatti, offre un diverso tipo di allenamento: c’è il tapis su cui si possono scegliere diversi tipi di corse con differenti difficoltà, alcuni modelli consentono di scegliere tra una vasta gamma di allenamenti più o meno completi ma che si rivelano fin dalla prima corsa molto efficaci, sia che si scelga di tonificare o rassodare la muscolatura che di dimagrire. Il vantaggio del tapis è quello di avere un tipo di programma di allenamento adatto alle esigenze dell’utente che può svolgerlo nel modo migliore e che preferisce nel momento in cui desidera.

Quanto fa bene allenarsi sul tapis roulant?

Come detto, il tapis roulant è l’attrezzo must have su cui si possono eseguire diversi tipi di corsa e quindi di allenamento ed è indispensabile per iniziare qualsiasi attività fisica: venti minuti di corsa sul tapis possono servire come riscaldamento mentre dai 25 minuti si inizia l’allenamento per bruciare calorie e si cercherà di migliorare il tempo e di accelerare il passo man mano che si aumenterà il tempo per consentire ai muscoli di bruciare massa grassa.

Ecco perché chi vuole mantenersi in forma, non può fare a meno di 30 minuti al giorno di tapis roulant, inoltre, sebbene inizialmente la spesa dell’acquisto può sembrare notevole, è possibile recuperarla facilmente dato il frequente utilizzo che se ne farà.

migliare la vista con binocolo

Migliorare la vista con un binocolo

Il binocolo è una parola che deriva dalla lingua latina e che – letteralmente significa – doppio occhi. Dal significato etimologico del temine binocolo si comprende anche l’uso stesso di questo prodotto. Il binocolo è quello strumento che serve a potenziare la vista per vedere qualsiasi oggetto – sopratutto lontano – come se fosse proprio davanti a noi. Per realizzare questo obiettivo, i binocoli sono dotati sia di prismi che di lenti. Scopriamo a cosa servono.

Prismi e lenti nel binocolo

Nel binocolo ci sono due lenti messe una vicino all’altra che sostanzialmente servono a farci vedere ‘vicini’ oggetti che – nella realtà – sono molto distanti dalla nostra prospettiva. I prismi presenti nel binocolo, invece servono a sistemare l’immagine davanti ai nostri occhi e -in un certo senso -a raddrizzarla. In tutti i casi, quando si utilizza un binocolo qualsiasi immagine che abbiamo di fronte diventa visibile con tutti e due gli occhi. Il prisma è l’elemento chiave del binocolo.

Grazie alla sua presenza, l’immagine viene trasmessa all’occhio con una riflessione totale della luce. Grazie al prisma, inoltre, l’essere umano utilizzando il binocolo riesce a vedere l’immagine in maniera ordinata e dritta, cosa che invece non accade con un altro strumento: il telescopio. All’interno di un binocolo è possibile trovare differenti posizioni dei prismi. La configurazione più comune – che è presente nella maggior parte dei modelli – è quella di Porro che deve il nome al suo sviluppatore, Ignazio Porro.

Secondo questa disposizione, l’allineamento delle lenti all’interno del binocolo non è regolare nel senso che le lenti che si trovano nella posizione diametralmente opposta rispetto a quella degli occhi umani sono poste in modo non allineato rispetto alle lenti che si trovano verso l’uscita. Tutti i prismi che si utilizzano per la costruzione dei binocoli servono a riflettere la luce attraverso una strada precisa, che tecnicamente prende la forma di una S; percorrendo questa strada, la luce passa per il prisma e poi arriva fino all’uscita.

Vantaggi del binocolo rispetto al telescopio

Rispetto al telescopio e al cannocchiale che a prima vista potrebbero sembrare degli strumenti simili, il binocolo eye relief consente di avere una visione corretta dell’immagine. Innanzitutto le lenti e i prismi presenti all’interno restituiscono all’occhio umano un’immagine dritta, non capovolta che è possibile vedere con entrambi gli occhi. In questo modo, chi osserva vede completamente e interamente l’oggetto desiderato e non accade – come per il telescopio – di dover sforzare l’occhio perchè l’immagine di fronte può essere colta mediante solo un occhio.

Il binocolo, inoltre, a differenza di questi strumenti offre la possibilità di vedere da lontano qualsiasi cosa. Il vero vantaggio offerto da questo strumento consiste nella possibilità di vedere oggetti e cose in movimento; l’occhio umano può seguirle ‘nel mentre si muovono’ senza tralasciare nulla o sforzare la vista. Per questo motivo, ad esempio, il binocolo è uno strumento molto utilizzato per vedere le corse dei cavalli, oppure le partite di calcio

qualità con olio di cocco

Le qualità benefiche dell’olio di cocco

Usato anche dagli antichi come prodotto dietetico e cosmetico, l’olio di cocco oggi è considerato un utile coadiuvante della lotta contro batteri, virus e protozoi e un alleato per mantenere la pelle del corpo sempre idratante e ben nutrita. Vediamo quali sono gli usi più comuni e diffusi ma anche quelli meno noti dell’olio di cocco.

I mille modi in cui usare l’olio di cocco

Forse non tutti sanno che sin dall’antichità l’olio di cocco veniva usato sia in campo alimentare che cosmetico: proprio come allora, questo olio oggi è tornato in auge quale ingrediente multiuso date le sue qualità benefiche. Infatti, l’olio di cocco è usato per donare salute e bellezza al nostro organismo, infatti se incluso nell’alimentazione di tutti i giorni le sue proprietà benefiche agiscono dall’interno per supportare la funzione tiroidea, per coadiuvare il sistema cardiaco, per aiutare il sistema nervoso e per rinforzare il sistema immunitario. Oltre a ciò, l’assunzione di olio di cocco alimentare si rivela utile per accelerare il metabolismo e per la perdita di peso corporeo, per donare alla pelle un aspetto idratato e sano mantenendola giovane più a lungo, in quanto funge anche da antiossidante fermando l’insorgere dei radicali liberi e contrastando le prime rughe.

Ecco perché molti prodotti cosmetici oggi includono tra i propri ingredienti anche l’olio di cocco, e non bisogna stupirsene dato che perfino gli antichi usavano preparare prodotti di bellezza con olio di cocco per la cura della pelle. Se si ha la pelle del corpo particolarmente secca e disidratata, infatti, basta iniziare ad applicarvi cosmetici a base di olio di cocco o solo qualche goccia per ridare alla pelle un aspetto liscio e vellutato e questo vale anche per i piedi, laddove la pelle dei piedi si presenta più dura e ispessita, come per esempio sui talloni, o è più secca e squamosa, basta massaggiare i piedi con qualche goccia di olio di cocco per ottenere subito risultati di morbidezza e idratazioni incredibili. L’olio di cocco, se messo all’interno di un barattolino di vetro e riposto per qualche ora nel frigorifero, può diventare un ottimo balsamo da usare per le labbra screpolate o secche.

Quando l’olio di cocco può servire ad altro

Come accennato, l’olio di cocco non è famoso solo per i suoi usi estetici ma anche per alcuni utili usi alternativi che non tutti conoscono. L’olio di cocco, per esempio, si può usare per togliere via un chewing gum da un vestito: è sufficiente ungere il chewing gum con un po’ di olio di cocco per rimuoverlo dal tessuto. Un altro uso curioso è quello che vuole l’olio di cocco un rimedio naturale per smacchiare piastrelle e sanitari: in questo caso, è sufficiente mescolarlo a un po’ di bicarbonato di sodio.

Quest’olio può risultare utile anche ai signori uomini per agevolare la rasatura della barba: è sufficiente applicarne un po’ di gocce sulla pelle del viso per facilitare lo scorrimento della lama, e sfruttare al tempo stesso l’azione cicatrizzante dell’olio per eventuali taglietti o rossori.

impastatrice alleate degli chef

L’impastatrice planetaria alleata degli chef

Chiunque sia appassionato dei fornelli e si diverta a creare in cucina non può fare a meno di avere come preziosa alleata delle sue opere culinarie l’impastatrice planetaria. Grande alleata anche di rinomati chef, l’impastatrice planetaria è un apparecchio che si rivela subito di grande utilità perché permette di ottimizzare il lavoro di impasto a tutto vantaggio della fantasia dello chef.

Impastatrice planetaria: perché scegliere di usarla

Quando si è appassionati di cucina, è impossibile non ricorrere al supporto di un’impastatrice planetaria per rendere realtà le proprie ricette. Tra tutti gli elettrodomestici che non devono mancare in una cucina, infatti, la planetaria è uno di quelli che si rivela immediatamente facile da usare e molto pratica e soprattutto diventa una valida alleata nella preparazione di qualsiasi tipo di pietanza perché il lavoro più faticoso lo svolge al proprio posto. La planetaria, infatti, risulta utile sia per impastare pasta per pizza o per pasta che per creare dolci manicaretti e ciò dipende proprio dalle sue funzioni, per cui è possibile usufruirne per preparare diverse pietanze sia salate che dolci, dalla pasta fatta in casa alla pizza napoletana dalle torte alle ciambelle, la planetaria lavora tutto in maniera veloce, dando il tempo allo chef di casa di ideare piccole creazioni da inserire nel piatto da servire.

Dato che a fare tutta la fatica è l’elettrodomestico col vantaggio di far risparmiare tempo prezioso, è possibile dedicarsi ad altre attività nel frattempo, come creare le guarnizioni e le decorazioni che andranno ad abbellire la propria pietanza. L’impastatrice è detta planetaria, infatti, proprio perché la rotazione delle sue fruste ricorda il movimento dei pianeti: la planetaria è dotata di tre fruste che con molta facilità riescono a raggiungere ogni parte della ciotola permettendo di raccogliere tutto l’impasto e renderlo ugualmente liscio e omogeneo. Le tre fruste, infatti, eseguono un movimento rotatorio che permette di concentrare l’impasto in un punto e di lavorarlo in maniera tale da renderlo subito pronto all’uso.

Chi dovrebbe usare l’impastatrice planetaria

Come detto, impastatrice planetaria gioca sul lavoro di tre fruste, ovvero una frusta a foglia, che aiuta a mescolare gli ingredienti, una frusta a filo che sbatte energicamente l’impasto, e una frusta a gancio, che finisce di lavorare l’impasto. È per questo che con la planetaria si riesce a ottenere qualsiasi tipo di pietanza assicurando un risultato finale da vero chef. Per queste sue caratteristiche la planetaria può non essere indicata a tutti: per esempio, se ci si diletta di più nel preparare dolci e torte, possono bastare un paio di semplici fruste, elettriche o manuali, e non la planetaria, se invece si è proprio appassionati di cucina la planetaria può rappresentare un’ottima alleata perché è molto versatile e capace di lavorare qualsiasi tipo di alimento.

usare probiotici

Perché usare i probiotici

Quando stress e cattiva alimentazione mettono a rischio il corretto funzionamento dell’intestino, è possibile intervenire assumendo i probiotici, che possono favorire il riequilibrio della flora intestinale e quindi ristabilire le funzioni dell’apparato intestinale. Vediamo come bisogna assumere e come funzionano i probiotici sul nostro organismo.

Probiotici: cosa sono

L’intestino è uno degli organi più delicati del nostro corpo per cui stress, cattiva alimentazione, aria e acqua possono incidere fortemente sulla flora batterica e compromettere la sua salute e il suo funzionamento: la flora batterica, infatti, è il vero motore dell’intestino e rappresenta un elemento essenziale per la buona salute del nostro organismo, eppure viene continuamente bistrattata.

Quando il Lactobacillus Acidophilus e il Bifidobacterium Bifidus, i principali componenti della flora intestinale, vengono a mancare, nell’intestino iniziano a proliferare i batteri “cattivi”, che tendono a migrare attraverso il sangue verso altri organi del corpo provocando diverse infezioni e allergie, oltre a compromettere la produzione di vitamina B e l’assimilazione del calcio da parte dell’organismo. Per tutti questi motivi, i medici raccomandano spesso, a fronte di un’alimentazione sana, di assumere i probiotici, i migliori amici dell’intestino.

Come assumere i probiotici?

Una delle curiosità rispetto ai probiotici è la loro assunzione che in realtà dovrebbe essere garantita attraverso una corretta alimentazione: contrariamente a ciò che si pensa, mangiare ogni mattina yogurt magro non risolve il problema dato che la presenza di latte e zucchero degli yogurt compromette proprio le qualità dei probiotici annullandone l’effetto benefico. Ecco perché i nutrizionisti e dietologi raccomandano di assumere gli appositi integratori che contengono solo i probiotici che arrivano sani e genuini nell’intestino.Ovviamente poiché esistono probiotici prodotti da diverse marche farmaceutiche, bisogna prestare attenzione alla coltura liofilizzata dei probiotici che dovrebbe caratterizzarsi per la buona durata nel tempo, oltre al fato che una volta assunti, i probiotici dovrebbero resistere ai succhi gastrici e alla zona alcalina dell’intestino, oltre ai sali biliari.

Una volta giunti nell’intestino, i probiotici si attaccano alle pareti intestinali per svolgere la loro caratteristica attività nutrizionale e antimicrobica. Trovare integratori di probiotici così efficaci è oggi difficile e a dimostrarlo è uno studio condotto da alcuni ricercatori statunitensi, che hanno scoperto come l’unico ceppo batterico che soddisfi tutti i requisiti di cui sopra, è l’Acidophilus DDS-1. Sembra proprio che questo ceppo batterico riesca ad attraversare indenne l’intestino e, una volta lì, a soppiantare i batteri patogeni della flora intestinale, producendo adeguate quantità di enzimi e svolgendo al tempo stesso una forte attività antimicrobica.

tagliacapelli per radersi

Come usare il tagliacapelli per radersi

Quando diventa difficile ritagliarsi un po’ di tempo da dedicare al barbiere, allora forse è arrivato il momento del fai da te e di ricorrere all’uso di un tagliacapelli. All’inizio prerogativa dei soli barbieri, oggi i tagliacapelli sono facilmente acquistabili ovunque basta sapere il tipo di modello che si vuole e quanto si desidera spendere per trovare quello più adatto a soddisfare le proprie esigenze.

Il taglio fai da te del tagliacapelli

Per tagliare i capelli in modo rapido e semplice senza per forza dover ricorrere al proprio barbiere di fiducia, è possibile utilizzare il tagliacapelli. Sebbene l’abitudine del fai da te non sia sempre consigliata perché non si è esperti parrucchieri, è possibile oggi tagliarsi i capelli in casa usando un semplice tagliacapelli. Questo apparecchio, infatti, consente di poter svolgere comodamente a casa il lavoro del barbiere col vantaggio di risparmiare il tempo di attesa dal barbiere e il costo del taglio. Il tagliacapelli infatti, permette di risparmiare tempo e fatica e di donare alla propria testa il taglio che più piace, è anche per questo che chi usa questo strumento è prettamente il pubblico maschile e non quello femminile che preferisce lasciare campo alla mano esperta dall’hair stylist piuttosto che far da sé.

Il tagliacapelli, quindi, è diventata subito una valida alternativa alla snervante attesa che spesso si è costretti a sopportare dal barbiere, con tutto il vantaggio di un risparmio economico non indifferente: forse non tutti sanno che quando uscì sul mercato, la macchinetta tagliacapelli era un’esclusiva dei saloni di parrucchieri e barbieri perché rappresentava una spesa proibitiva per l’utente singolo. Oggi, invece, grazie all’evoluzione della tecnologia esistono numerosi modelli di tagliacapelli ed è lo stesso utente a usufruirne e a decidere in tutta libertà il proprio taglio.

Come modello giusto

Come detto, oggi è possibile trovare il proprio tagliacapelli scegliendo tra una vasta gamma di modelli: ci sono quelli con le lamette d’acciaio e quelli realizzati in ceramica e in titanio, oppure è possibile optare per i modelli dall’impugnatura ergonomica o quelli impermeabili o addirittura preferire quelli in base allo spessore dei pettini.

Gli sviluppi tecnologici hanno anche permesso di introdurre tagliacapelli che usano batterie ricaricabili e chiavette Usb: ogni tipo di macchinetta viene prodotto per un determinato target di utente, per cui il modello preferito dai più giovani non è quello preferito dai 60enni, per questo è bene capire quale possa essere il tagliacapelli più soddisfacente valutandone qualità, marca, prestazioni.

ascoltare musica con amplificatore

Come ascoltare buona musica con l’amplificatore

Quando si cerca la potenza e la forza in un segnale musicale, basta collegare un amplificatore di qualità all’impianto audio. L’amplificatore viene usato sia in ambito musicale che nelle telecomunicazioni, ma il modo e il modello di amplificatore risulta diverso proprio a seconda degli usi cui è destinato per cui è sempre consigliabile informarsi sul tipo di amplificatore più adatto alle proprie esigenze e capire come riuscire a sfruttare al meglio le sue prestazioni.

A cosa serve un amplificatore

L’amplificatore è un dispositivo che serve a cambiare l’ampiezza di un segnale acustico, ovvero riesce a restituire in uscita lo stesso segnale che riceve in ingresso ma amplificato per un certo numero di volte. Questa sua caratteristica lo rende tale che chi ha bisogno di un amplificatore lo cerca prima di tutto potente: quando si ricerca la potenza in un amplificatore significa che si vuole un apparecchio in grado di riprodurre passaggi musicali impegnativi.

A seconda dell’uso cui è destinato un simile apparecchio vanno ricercati modelli dalle caratteristiche più specifiche: oltre alla maggiore o minore potenza dell’acustica, che bisogna saper sfruttare nel migliore dei modi, bisognerebbe anche riuscire a usufruire in maniera completa dell’aumento di tensione, e soprattutto della qualità del suono riprodotto dall’amplificatore. Quando si ricerca potenza significa che si desidera che l’apparecchio goda di una maggiore capacità di resistere ai carichi musicali più pesanti essendo uno strumento che naturalmente tende ad assorbire energia per la riproduzione del segnale amplificato. Attenzione a capire se la potenza che viene riportata sulla confezione dell’amplificatore, corrisponda davvero a quella reale: la misurazione indicata sulla confezione risulta, molto spesso, falsata.

Potenza e acustica: la magia dell’amplificatore

Quando si è forniti già di un impianto audio di qualità superiore, si vorrà fornirlo anche dell’amplificatore migliore dato che si avrà bisogno di un risultato acustico finale potente e di qualità. Una delle caratteristiche da prendere in considerazione quando si decide di acquistare un amplificatore per collegarlo al proprio impianto audio, è la potenza: l’amplificatore, infatti, serve proprio per variare l’ampiezza di un segnale e, per ottenere tale funzione, l’apparecchio deve assorbire una tale quantità di energia da consentire un reale ed efficace aumento dell’entità del segnale acustico.

Per effettuare la scelta più idonea alle proprie esigenze e acquistare l’amplificatore più adatto al proprio impianto stereo, bisogna prestare attenzione a tutte quelle proprietà tecniche, oltre alla potenza del segnale riprodotto, che possano aiutare a portare a casa un apparecchio realmente appropriato alle capacità del proprio impianto audio.

semi di ghia

Semi di chia: la fonte di energia degli aztechi

Sono ricchi di acidi grassi essenziali e calcio i piccoli semi di chia che fioriscono durante il periodo estivo e che oggi vengono normalmente venduti all’interno del mercato europeo come ingredienti alimentari, ma cosa sono e perché possono essere importanti per il nostro organismo questi piccoli semi?

Quali sono le particolarità dei semi di chia

Derivanti dalla Salvia hispanica, una specie di pianta molto conosciuta nell’America latina per le sue proprietà nutrizionali, i semi di chia sono recentemente sono stati riconosciuti come ingredienti alimentari e ammessi come tali nel mercato comune europeo. Proprio perché si trova nel centro e sud America, le proprietà e le qualità benefiche di questa pianta erano già conosciute alle civiltà precolombiane: gli aztechi consumavano abitualmente semi di chia insieme a mais e fagioli e sono stati tra le civiltà più longeve. L’alto contenuto di calcio dei semi di chia li rende una delle rare fonti vegetali di tale minerale: una porzione di 100 grammi di semi, infatti, apporta 600 mg di calcio: paragonandolo al contenuto di calcio presente nel latte, si può facilmente confermare che quello dei semi è di ben cinque volte maggiore.

Non è tutto: i semi sono anche ricchi di acidi grassi essenziali omega 3 tanto che 100 grammi di semi corrispondono a un apporto di 20 mg di omega 3. Le quantità di vitamina C, ferro e potassio sono altrettanto incredibili: la vitamina C contenuta nei semi di chia risulta sette volte maggiore delle arance, mentre il potassio è il doppio rispetto alle banane e il contenuto di ferro è triplo rispetto agli spinaci. Grazie a queste proprietà, i semi chia se assunti con costanza, sono capaci di agire nel controllo del livello di zuccheri nel sangue, contribuiscono a ridurre l’aumento di peso, a prevenire malattie cardiache, e l’alto contenuto di vitamine e aminoacidi aiuta a donare all’interno organismo un notevole livello di energia.

Come usare i semi di chia

I semi di chia si presentano di piccole dimensioni e dall’aspetto normale di seme, hanno un sapore abbastanza neutro e croccante per questo possono rivelarsi migliori se uniti ai cereali per la colazione o se presi insieme ai semi zucca come spuntino o merenda durante la giornata. Poiché possono essere conservati anche per anni senza irrancidirsi, questi semi possono essere mangiati sia crudi al massimo uno o due cucchiaio al giorno, oppure possono essere uniti ad altri piatti come pasta, risotti, legumi come condimento. In virtù di integratori alimentati possono essere frullati insieme alla frutta o alla verdura oppure si possono mescolare a salsine o patè per condire tartine e crostini.

Proprio perché hanno un sapore neutro, si possono usare anche nelle preparazioni di dolci come biscotti e torte ma solo a cottura ultimata. Un uso particolarmente benefico di questi semi è quello che contribuisce alla pulizia dell’intestino: in pratica basta lasciarli in ammollo in acqua per una nottata, e i semi sprigionano un gel che può essere assunto al mattino a stomaco vuoto che andrà ad agire favorevolmente sul funzionamento dell’intestino.

scelta della macchina del caffe

Scelta modello della macchina caffè

Quando il desiderio di caffè è tanto e non si può sempre andare al bar a soddisfarlo, forse è il caso di introdurre in casa propria una macchina caffè. Potersi concedere una tazzina di caffè ogni volta che si desidera senza vincoli di tempo e di soldini, è decisamente il desiderio di tutti, ma come scegliere la macchina per il caffè più adatta alle proprie papille gustative? Vediamo un po’ quali sono i parametri più usati per effettuare la scelta della macchina caffè.

Quali sono i fattori per la scelta della macchina caffè

Quando si è patiti di caffè ogni occasione è l’ideale per condividere una tazzina, ma non si può sempre andare al bar a consumare per cui diventa necessario poter avere in casa propria una macchina caffè che esaudisca la voglia di caffè quando arriva. La cosa difficile però è trovare quella macchina caffè che prepari una miscela più simile possibile al caffè espresso del bar. L’essere estimatori di caffè però non fa di noi anche estimatori di macchina caffè, per cui la scelta della macchinetta potrebbe rivelarsi più difficile del previsto se davvero non si sa niente della materia. Oggi purtroppo esistono così tanti modelli di macchinette che davvero non si ha idea di quale preferire, per cui vediamo un po’ quale potrebbe essere il modo più adatto per scegliere la macchina caffè più idonea al proprio gusto.

Bisogna sapere ciò che forse molti ignorano sulle macchine da caffè, ovvero che esistono i modelli manuali, quelli automatici e le moderne moka, per cui è possibile optare tra l’automatica con cialde o capsule oppure restare ancorati alla propria moka. Nella speranza di trovare la macchinetta che prepari il caffè più buono, vanno presi in considerazione i diversi modelli esistenti : per scegliere, infatti, il tipo di macchina più idonea al proprio gusto bisogna prestare attenzione a fattori quali la qualità del materiale della macchinetta, la qualità del caffè erogato, che dovrebbe sempre uscire con la schiumetta, e ovviamente dare un occhio anche al prezzo della stessa. Naturalmente più si è esperti più si riesce a comprendere la più piccola differenza, mentre chi è meno esperto deve prima ‘documentarsi’ sulle varie tipologie di macchina caffè.

Cialde, capsule, manuali o automatiche: quale macchina caffè preferire?

Per preparare in modo pratico e veloce un caffè a casa senza moka bisognerebbe avere una macchina caffè: se la macchinetta funziona a capsule basta inserirvi la capsuletta per ottenere la tazzina di desiderata, mentre se si tratta di una macchina caffè a cialde bisogna scegliere cialde di caffè di una certa qualità per ottenere un caffè di qualità superiore. Le macchinette manuali, invece, restano le preferite dei veri appassionati di caffè perché il caffè così ottenuto ha proprio il gusto di quello del bar. Le macchinette automatiche, invece, macinano prima i chicchi di caffè sempre molto praticamente e in modo veloce per erogare in un secondo momento un buon espresso.

preferire una stampante laser

Perché preferire una stampante laser

Ormai la stampante è uno strumento che non manca accanto al proprio computer: sia che si debbano stampare dei documenti o delle foto o qualsiasi altro tipo di immagine, alla stampante non è possibile rinunciare soprattutto a una stampante laser.

Velocità e praticità i fattori principali della stampa laser

La stampa di documenti sia in bianco e nero che a colori, può sempre essere necessaria per questo oggi la stampante è uno strumento presente in ogni abitazione e ufficio, e a seconda dell’ambiente e degli usi che bisogna farne si può scegliere tra diversi tipi di stampanti, ma uno dei più usati e diffusi è la stampante laser. La stampante laser è così diffusa e preferita dagli utenti perché permette di ottenere stampe di documenti in pochi secondi e in modo pratico, per cui rappresenta un must have per chi ha bisogno di stampare un’elevata quantità di documenti in brevissimi tempi.

Inoltre oggi la scelta della stampante laser è favorita anche dai suoi costi, diventati estremamente economici anche per modelli dalle elevate prestazioni: i bassi prezzi quindi, permettono a tutti gli effetti di poter usufruire dei vantaggi della stampa laser anche in casa.

Quale stampante laser portare a casa

La stampante laser oggi è preferita rispetto allevecchie stampanti a getto d’inchiostro non solo perché la stampa laser è decisamente più precisa e veloce di quella di una stampante a getto d’inchiostro, ma anche perché oggi la stampante laser è diventata anche fax e scanner a un prezzo davvero irrisorio. I vantaggi di avere una stampante laser però, non sono solo i prezzi bassi: il toner di una stampante laser rispetto a una cartuccia dura molto di più, inoltre la stampa laser è due volte più veloce e precisa di quella inkjet, per questo è l’ideale anche per stampare foto o poster e si possono usare fogli ad hoc proprio a seconda del tipo di documento che serve.

Per chi non lo sapesse, una buona stampate laser stampa circa quindici pagine al minuto, velocità che si può aumentare se si aumenta la Ram. Qual è il tipo di stampante laser più adatto alle proprie esigenze è presto detto: bisogna prendere in considerazione diversi fattori oltre al prezzo e alla velocità, come la risoluzione, le dimensioni della macchina, e se si ha bisogno che la stampante faccia anche da scanner e fax. Inoltre, anche la capienza dei fogli può essere un fattore importante: per esempio, se la stampante laser serve a uso domestico non sarà necessario prendere quella con più vassoi dove caricare fogli di diverse grandezze.

pelle viso con acido ialuronico

Compattare la pelle del viso con acido ialuronico

L’acido ialuronico viene usato in ambito medico ed estetico per combattere i primi segni di invecchiamento, infatti molte sono le donne che ricorrono al medico estetico per sfruttare le qualità dell’acido ialuronico sulla propria pelle e rallentare i segni del tempo. I filler di acido ialuronico oggi sono a portata di tutte e particolarmente diffusi anche tra i maschietti perché permettono di riempire i solchi del viso provocati da profonde rughe, mentre le signore preferiscono usarli anche per aumentare il volume di zigomi e labbra.

Quando l’acido ialuronico combatte il tempo

L’acido ialuronico è il grande alleato della lotta contro l’invecchiamento per tutte le donne e anche per molti uomini, eppure non è detto che il trattamento a base di acido ialuronico sia proprio adatto a tutti: c’è chi, dopo averlo provato, non è rimasto troppo soddisfatto dei risultati ottenuti. La reazione della pelle al filler di acido ialuronico infatti, è diversa da individuo a individuo e non dipende solo dalla professionalità del medico che pratica il filler, ma può essere legata anche alle siringhe stesse. Le siringhe hanno aghi estremamente sottili perché la puntura va effettuata nel profondo della pelle e va limitata a determinate zone del viso.

Si tratta di iniezioni che possono necessitare di anestesia locale, anche se in genere, data l’immediatezza della puntura, è lo stesso medico a non voler ricorrere all’uso dell’anestesia. Il trattamento dei filler dà risultati eclatanti ma non sono permanenti né definitivi, per questo la paziente deve ripetere il trattamento se desidera mantenere il risultato ottenuto. Gli effetti dei filler infatti, scompaiono dopo qualche mese perché è la stessa pelle del viso a rendere inefficace il trattamento assorbendo acido ialuronico, questo accade perché l’acido è uno degli elementi principali della pelle di cui contribuisce a conservarne la resistenza e la forma.

La pelle si nutre di acido ialuronico: come?

Come detto, acido ialuronico è naturalmente presente nella pelle, però la sua presenza nei tessuti cutanei diminuisce sempre più col passare del tempo, per questo a una determinata età è necessario ricorrere a trattamenti specifici che ‘rivitalizzano’ la pelle. Il filler serve, infatti, a ridonare nuova forma alla pelle che acquista anche tono, idratazione, e quella plasticità e turgidità che aveva perso, per questo le iniezioni vengono principalmente usate contro le rughe e per rallentare l’invecchiamento cutaneo.

Le zone del viso su cui si interviene di più sono il contorno occhi, le pieghe naso-labiali, le rughe della fronte, eventuali cicatrici causate dall’acne, le rughe glabellari, e quelle intorno alla bocca. Inutile sottolineare che le iniezioni devono essere effettuate da un medico competente che abbia la giusta manualità e che riconosca a quale profondità effettuare il trattamento.