semi di ghia

Semi di chia: la fonte di energia degli aztechi

Sono ricchi di acidi grassi essenziali e calcio i piccoli semi di chia che fioriscono durante il periodo estivo e che oggi vengono normalmente venduti all’interno del mercato europeo come ingredienti alimentari, ma cosa sono e perché possono essere importanti per il nostro organismo questi piccoli semi?

Quali sono le particolarità dei semi di chia

Derivanti dalla Salvia hispanica, una specie di pianta molto conosciuta nell’America latina per le sue proprietà nutrizionali, i semi di chia sono recentemente sono stati riconosciuti come ingredienti alimentari e ammessi come tali nel mercato comune europeo. Proprio perché si trova nel centro e sud America, le proprietà e le qualità benefiche di questa pianta erano già conosciute alle civiltà precolombiane: gli aztechi consumavano abitualmente semi di chia insieme a mais e fagioli e sono stati tra le civiltà più longeve. L’alto contenuto di calcio dei semi di chia li rende una delle rare fonti vegetali di tale minerale: una porzione di 100 grammi di semi, infatti, apporta 600 mg di calcio: paragonandolo al contenuto di calcio presente nel latte, si può facilmente confermare che quello dei semi è di ben cinque volte maggiore.

Non è tutto: i semi sono anche ricchi di acidi grassi essenziali omega 3 tanto che 100 grammi di semi corrispondono a un apporto di 20 mg di omega 3. Le quantità di vitamina C, ferro e potassio sono altrettanto incredibili: la vitamina C contenuta nei semi di chia risulta sette volte maggiore delle arance, mentre il potassio è il doppio rispetto alle banane e il contenuto di ferro è triplo rispetto agli spinaci. Grazie a queste proprietà, i semi chia se assunti con costanza, sono capaci di agire nel controllo del livello di zuccheri nel sangue, contribuiscono a ridurre l’aumento di peso, a prevenire malattie cardiache, e l’alto contenuto di vitamine e aminoacidi aiuta a donare all’interno organismo un notevole livello di energia.

Come usare i semi di chia

I semi di chia si presentano di piccole dimensioni e dall’aspetto normale di seme, hanno un sapore abbastanza neutro e croccante per questo possono rivelarsi migliori se uniti ai cereali per la colazione o se presi insieme ai semi zucca come spuntino o merenda durante la giornata. Poiché possono essere conservati anche per anni senza irrancidirsi, questi semi possono essere mangiati sia crudi al massimo uno o due cucchiaio al giorno, oppure possono essere uniti ad altri piatti come pasta, risotti, legumi come condimento. In virtù di integratori alimentati possono essere frullati insieme alla frutta o alla verdura oppure si possono mescolare a salsine o patè per condire tartine e crostini.

Proprio perché hanno un sapore neutro, si possono usare anche nelle preparazioni di dolci come biscotti e torte ma solo a cottura ultimata. Un uso particolarmente benefico di questi semi è quello che contribuisce alla pulizia dell’intestino: in pratica basta lasciarli in ammollo in acqua per una nottata, e i semi sprigionano un gel che può essere assunto al mattino a stomaco vuoto che andrà ad agire favorevolmente sul funzionamento dell’intestino.