Google Privacy

Google e la privacy italiana

Anche Google dovrà sottostare alle norme per la privacy. Questo è quanto stabilito dal Garante per la protezione dei dati personali per cui la grande multinazionale entro il 2016 dovrà allinearsi alle norme presenti in materia di tutela della privacy dei consumatori italiani. Lo stesso Garante assicurerà agli utenti tale adeguamento da parte di Google: per la prima volta in Europa, quindi, il colosso dovrà sottostare a verifiche periodiche che monitorano questo adeguamento della piattaforma alla normativa italiana.

Il Garante contro Google

L’Autorità ha approvato per Google lo stesso protocollo di verifica già applicato verso Mountain View, per cui entro gennaio prossimo Google dovrà realizzare praticamente quanto ordinato dall’Autorità garante per la privacy. Le misure richieste dal Garante implicano aggiornamenti ogni tre mesi sull’avanzamento dei lavori, la facoltà di effettuare stesso nella sede statunitense del colosso le dovute verifiche di conformità alla legge italiana. E non solo. Le misure che Google dovrà implementare entro il prossimo anno saranno le seguenti: prima di tutto la società americana deve migliorare la politica della privacy che deve risultare chiara, accessibile e differenziata a seconda dei servizi offerti, ovvero Gmail, Chrome ecc.

L’informativa della privacy dovrà includere anche dettagli sulle finalità e le modalità del trattamento dei dati degli utenti, che dovranno essere informati di eventuali modifiche apportate all’informativa. La società è inoltre obbligata a chiedere il permesso agli utenti se vorrà profilarne le attività, un meccanismo che dovrà essere quindi implementato sia che si tratti di nuovi account che per quelli già presenti. Ovviamente ogni utente deve avere assicurato il diritto di opporsi eventualmente al trattamento dei dati per attività di profilazione.

Cosa dovrà attuare Google Italia

Oltre a questo, Google sarà obbligata a migliorare le modalità di archiviazione e cancellazione dei dati personali degli utenti, oltre ad assicurare determinate tempistiche per la cancellazione di tutti i dati presenti sulla piattaforma. Il Garante deve assicurarsi che la procedura adottata da Google risulti efficace concretamente e conforme alle indicazioni fornite, e che vengano revisionate le leggi relative all’anonimizzazione degli utenti.

Quindi praticamente ciò che si richiede a Google è chiarezza nelle politiche della privacy che vanno diversificate a seconda dei tanti servizi offerti dalla piattaforma, la profilazione degli utenti, poi, dev’essere effettuata previo consenso degli stessi, altrimenti l’utente può declinare da tale opzione, dato che non si tratta di un obbligo. Ce la farà Google ad allinearsi entro un anno a tutte le direttive? E il nostro Garante riuscirà a scoprire eventuali mancanze dell’applicazione del protocollo da parte della società americana?